Territorio

Terremoto e casette COGEFAR (01/06/09)

Autore: dragonheart

Era ora che qualche Consigliere della Circoscrizione, dopo anni di silenzio, affrontasse un pubblico dibattito su almeno uno dei vari problemi della frazione di Assergi.

Consigliere Acitelli, il problema, della lottizzazione delle “nuove case da dare a chi ha avuto l’abitazione distrutta dal terremoto” e la successiva proposta da qualcuno fatta di spostamento delle stesse, richiama una serie di vicende che si sono succedute dal 1972 in poi. Storicizzare questo percorso significa anche coglierne il senso e in questa direzione voglio offrire un contributo al dibattito, ricordando alcune tappe importanti, a partire dalla costituzione del “Comitato amministrativo per per l’amministrazione separata dei beni di uso civico” appartenenti alla collettività di Assergi ai sensi della Legge 278 del 1957, per dare inizio allo sviluppo agro-turistico del territorio.

Varie sono state le vicende del Comitato che, dopo anni di discussioni con il Comune dell’Aquila, nel 1985 raggiunse un accordo, siglato con delibera congiunta, ottenendo sia il riconoscimento della podestà amministrativa sia il riconoscimento da parte del Comune di essere occupatore abusivo di parte del territorio di Assergi e di aver realizzato opere abusive, tutte elencate nell’atto deliberativo. Nel 1992 il Comune dell’Aquila perde la memoria dell’accordo del 1985 ed inizia un contenzioso tendente ad avere il riconoscimento della promiscuità con Assergi e con tutte le frazioni del Comune: sentenza passata in giudicato; appelli e controappelli al TAR, con condanne e richiami al Comune per conflitto di interessi per l’effetto della difesa dei cittadini a danno di altri cittadini dello stesso Comune. Tra queste alterne vicende si colloca la storia dell’ ex Cantiere COGEFAR:

  • Il Comitato dei Beni Separati acquista dalla COGEFAR per Lire 500.000 (cinquecentomila) detriti e baracche con eternit, insistenti su proprietà privata, da smontare per eliminare l’inquinamento da amianto.

  • Il Comitato dei Beni Separati stranamente incarica, per la gestione della parte del territorio ove sono ubicate le casette ex COGEFAR, il Legale ed il Segretario del Comitato.

  • La Regione Abruzzo con delibera del 29/12/1999 N° 2856 affida al Comitato amministrativo un finanziamento di lire 1.680 milioni per la progettazione esecutiva del territorio e delle casette COGEFAR. Nei vari salotti del Comitato a lungo si è “sfogliata la margherita” progettando ogni giorno un’idea!

  • Dopo vari anni nel 2001 il Comitato ed i Concessionari delle Casette decidono di indire una gara di idee e la progettazione viene affidata nel 2003 al Raggruppamento temporaneo Perinetti.

  • Ancora oggi i residenti di Assergi sono in attesa di conoscere sia i risultati dell’utilizzo della somma che la Regione Abruzzo ha deliberato nel 1999, sia che fine ha fatto il progetto, per di più presentato alla vigilia del rinnovo del Comitato. Nel frattempo il Comune dell’Aquila, dopo aver chiuso il Centro Turistico Gran Sasso, ha intenzione di vendere i “gioielli” (alberghi, terreni e cubature) di proprietà della Frazione di Assergi per via dell’accessione e della Convenzione del 1985 con il Comune dell’Aquila. Un’unica ricetta di sviluppo economico pare che resta nel dopo-terremoto, l’apertura del Casinò a Campo Imperatore, come da proposta fatta dal Legale del Comitato Amministrativo di Assergi e dal Consigliere del Comune dell’Aquila Luigi Faccia.

  • La Protezione Civile autonomamente individua un posto ideale, contrada “Le Casarine”, per la costruzione delle nuove case di legno, localizzazione opportuna perché si raggruppano con il centro storico di Assergi e danno continuità alla Frazione.

  • Il Consigliere Luigi Faccia propone lo spostamento della localizzazione delle nuove case per i terremotati dalla contrada “Le Casarine” all’ex COGEFAR.

Che senso ha questa delocalizzazione? Le nuove case non si integrerebbero con il tessuto del paese, nascerebbe una nuova frazione, non si avrebbe uno sviluppo omogeneo e integrato. Privati, inoltre, sono i terreni “Le Casarine”, privati sono i terreni delle casette COGEFAR con proprietari pronti a ricorrere in ogni sede contro una decisione in tal senso. La cosa più grave è però la sottrazione di quel territorio (ex villaggio COGEFAR) alla realizzazione di un villaggio turistico come ipotizzato nel 1999 e che poteva essere realizzato tramite la progettazione esecutiva con il miliardo e 680 milioni stanziati dalla Giunta Regionale.

Concludendo, caro Consigliere Acitelli, pongo un interrogativo: lo spostamento all’ex Cantiere COGEFAR delle case per i terremotati più che rispondere a una reale funzionalità vuole forse coprire i problemi politico-gestionali del Comitato dei Beni Separati?

 

Bruno Ludovici

Ludovici.it

Portale Ludovici.it

Benvenuto!